Bunny di Mona Awad | Recensione di Deborah

Mona Awad, nata a Montreal in Canada nel 1978, si è laureata alla York University di Toronto, il suo romanzo di debutto, 13 modi di vedere una ragazza grassa (Bompiani), ha vinto l’Amazon Best First Novel Award 2016, il Colorado Book Award ed è stato selezionato per il premio Scotiabank Giller Prize. Scritti di Mona Awad sono stati pubblicati su TIME Magazine, McSweeney’s, VICE e LA Review of Books. Ha conseguito un Master in fiction presso la Brown University, dove ha vinto i Premi Feldman e John Hawkes in Fiction.

 

Prende un’altra accetta da dietro un cassettone. Si avvia altrettanto lentamente verso il ragazzo coniglio, ora accasciato in un mucchio piangente sul pavimento. Solleva l’accetta sopra la testa. Faccio no. Chiudo gli occhi. No. No, no, no, no, no, no… Uno scricchiolio, come di qualcosa chesi spacca, che mi fa vibrare il cranio. E poi un tonfo pesante. Poi qualcosa che viene trascinato. Un trascinamento lento, orribile. Una porta che viene chiusa.

 

Editore: Fandango Libri
Data di uscita: 21 maggio 2020
Pagine: 352
Prezzo: 18.50 €

Samantha Heather Mackey è un’assoluta outsider alla Warren University dove frequenta un corso iperselettivo di scrittura creativa. La fantasia di Samantha è molto più cupa di quella della maggior parte degli studenti del suo anno, tanto più quando si tratta del gruppetto di ragazze ricche e vestite di colori pastello che incontra sempre a lezione. Tra loro si chiamano Bunny, “coniglietta”, e passano il tempo a mangiare mini cupcake, a dirsi l’un l’altra quanto siano straordinarie e a darsi abbracci di gruppo: sembrano la reincarnazione zuccherosa di Piccole donne e ignorano strenuamente Samantha. Ma tutto sembra cambiare quando un giorno la protagonista riceve l’invito a un loro riservatissimo party e decide di andare piantando in asso Ava, una caustica ex studentessa d’arte che detesta tutto quello che riguarda la Warren e che è anche la sua unica amica. Da quando si sono conosciute, loro due hanno passato ogni singolo giorno insieme, partecipando come coppia al corso di tango e ballando sul tetto della casa di Ava. Ma quando Samantha varcherà la soglia che conduce al mondo Bunny, tutto prenderà una piega imprevista e la protagonista verrà a conoscenza dei “rituali” che trasformano delle placide studentesse in creature mostruose.

 

All’inizio dell’anno mi sono imbattuta in Bunny di Mona Awad, un romanzo del quale è davvero difficile parlare perché si è rivelato una lettura a dir poco stranissima che mi ha lasciato alla fine con tantissimi punti interrogativi sui quali riflettere. Bunny è un libro assurdo, sicuramente fuori dagli schemi, un romanzo che è difficile far rientrare in un genere specifico perché si tratta di un qualcosa di unico, mai visto. Sinceramente non mi è mai capito di avere a che fare con una lettura così oscura e fumosa, non tanto per il contenuto a tratti macabro e sanguinoso ma per la sua caratteristica di essere no sense. Bunny di Mona Awad viene classificato come uno young adult, ovviamente non ci troveremo di fronte a un classico young adult infatti non sono proprio sicura che questo sia il genere giusto da attribuire a questo romanzo, ma effettivamente ci troviamo in un ambiente universitario nel quale quasi tutti i protagonisti sono molto giovani.

Cosa ne penso di questo romanzo? Più e più volte durante e soprattutto a fine lettura mi sono posta questa domanda alla quale faccio davvero fatica a trovare una risposta. Navigando sul web ho riscontrato che in genere Bunny è stato amato oppure non è proprio piaciuto, io sento di non rientrare in nessuno di questi due gruppi agli antipodi ma in una sorta di limbo, di via di mezzo. Inizialmente questa strana lettura mi ha incuriosita e attratta, ho divorato la prima parte del romanzo con una forte smania di arrivare al punto nel quale avrei trovato chiarimenti e spiegazioni, come potrete immaginare quel punto non è mai arrivato, il romanzo è stato assurdo dall’inizio alla fine e questa sua caratteristica a lungo andare vi confesso che mi ha un po’ disturbata. Lo stile di scrittura di Mona Awad è particolare e sperimentale, Bunny è un romanzo fuori dal comune e nonostante io abbia avuto qualche difficoltà questa caratteristica sono riuscita molto ad apprezzarla.

 

“Ti prego. Dimmelo. Dov’è Ava?” Ma già mentre glielo chiedo, mi rendo conto di sapere la risposta. E la risposta è il brivido cupo che sale dentro di me. La risposta è nel suo viso, che fissa il cigno con tanto amore. Come se lei fosse una pioggia di fiori di ciliegio. Un chiaro di luna intenso. La luce che tremola sulle foglie verdi. La risposta è la voce di mia madre che d’un tratto mi inonda le orecchie, chiamandomi con voce stanca, preoccupata, di rimprovero, Samantha.

 

La lettura di Bunny è senza dubbio un’esperienza, un’esperienza completamente diversa da tutte quelle precedenti, un qualcosa di unico che può piacere o non piacere ma sono stata molto contenta di provare. Bunny è un romanzo weird che racchiude atmosfere rosa e zuccherose, fatte di lustrini, cupcake e unicorni, all’improvviso però sfuma nel sangue, nell’oscurità e nello splatter. Personalmente non sono un’amante del rosa e di tutto ciò che rientra in questo universo, anzi trovo il  tutto già un po’ inquietante di suo, per me questi due mondo strani e assurdi si sposano benissimo insieme.

La protagonista è Samantha Heather Mackey, frequenta un corso super selettivo di scrittura creativa alla Warren University. Samantha è una outsider, diversa da tutti gli altri compagni sia nel modo di porsi, di vestirsi e di ragionare, tanto che questa sua diversità sembra ostacolarla un po’ nel suo percorso scolastico. Sam con la sua migliore e unica amica Ava guarda tutti da lontano e con sospetto, specialmente le Bunny, un gruppo di ragazze ricche che passano le giornate insieme, tra glitter, dolcetti e abbracci zuccherosi. Le Bunny nonostante siano sue compagne non rivolgono a Sam la minima attenzione, sono solo prese da loro stesse, sempre pronte ad aiutarsi e a ripetersi quanto siano straordinarie. Un giorno però tutto cambia, Sam viene invitata inaspettatamente a un loro incontro e dal momento in cui entrerà a contatto con queste ragazze non sarà più la stessa, il suo mondo sarà sostituito da quello delle Bunny, diventerà anche lei una Bunny. Fortunatamente la protagonista conserverà sempre un barlume di lucidità, nonostante l’iniziazione a sanguinosi e assurdi rituali che trasformano repentinamente delle studentesse zuccherose in mostri.

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fandango Libri per la copia omaggio

 

 

May the Force be with you!
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Informazioni su Deborah

Io sono Deborah, una ragazza sognatrice e fantasiosa; con una grande passione per i libri, i film e la scrittura. Sono una ragazza dinamica e attiva, ma quando sento nominare la parola “maratona” mi vedo sul divano con coperta e popcorn a guardare puntate su puntate di serie tv, o la saga completa dei film di Harry Potter!

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